QUARESIMA - Dal Mercoledì delle Ceneri al Sabato delle Palme

Dopo gli sfarzi e l’allegria del carnevale, il Mercoledì delle Ceneri, apre i riti della Quaresima che scandiscono i giorni antecedenti la Settimana Santa.
Un periodo non molto attivo per i primi 20-25 giorni, scandito soltanto dalle normali Messe celebrate nelle parrocchie cittadine e da un’ attesa che inizia a diventare febbrile sette giorni prima della Domenica delle Palme.
Sempre lo stesso poeta riesino, scrive nella sua poesia “quinnici jiorna prima, ccu la gran maschiata di li surfarara la chisi veni aperta …”.
La Pasqua a Riesi è una tradizione che in passato fu seguita e curata dalla categoria sociale degli “zolfatari”. I ceti sociali riesini si “divisero” le tre festività più importanti del paese: i contadini si occuparono della festa patronale, Maria S.S. Della Catena a settembre, gli artigiani S. Giuseppe, a luglio e a marzo, mentre i minatori, “li surfarara”, la festa di Pasqua, che in principio era molto più ridotta sia in estensione che in partecipazione.
Ed è proprio con l’apertura della Chiesa del Crocifisso, lu chianu di lu Signuri”, che si aprono i festeggiamenti della Pasqua, apertura della chiesa anticipata da un assordante sparo di maschetteria” sulla piazza della città. A partire da questo giorno di apertura, la chiesa del Crocifisso, che viene aperta solo durante il periodo Pasquale, è un continuo via vai di fedeli riesini che vanno tradizionalmente a “pigliari paci” con i Santi che saranno poi al centro delle processioni esterne.
Il gesto del “pigliari paci” è un segno distintivo della fede che i riesini hanno, in particolar modo verso i Santi di Pasqua. Andare di proposito in chiesa per toccare o baciare il manto dell’Addolorata, o il piede di S. Giovanni, di Gesù condannato, o della Veronica, e la veste di Gesù morente è un gesto che contraddistinguerà tutta la settimana prima della festa delle Palme.
Dopo una settimana dall’apertura, si registra un altro evento degno di essere raccontato, “ccu la gran maschiata di li viddrana, la festa veni aperta”, il giorno prima delle Palme, con un secondo sparo di maschetteria, sulla stessa piazza, la festa può dichiararsi effettivamente aperta.
Il secondo sparo, a distanza di una settimana, non era a carico degli “zolfatari”, bensì dei contadini; questo è l’unico momento in cui la categoria dei contadini interveniva. Il motivo per cui i contadini finanziassero una seconda “maschiata” era soltanto per dimostrare la ricchezza del ceto sociale.

- Testo a cura di Vincenzo Scibetta. 
- Foto tratta dal sito http://www.pastoraleitalianabruxelles.com.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento all' amico Vincenzo Scibetta per avermi fornito il materiale documentario occorrente a realizzare questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Riesi.