VENERDI' SANTO - ... nel racconto di un Riesino

“Venniri Santu, venniri matinu …” sono le parole di una lauda sul Venerdì Santo, cantata e riproposta in più dialetti dai poeti Siciliani.
La tradizione folkloristica siciliana è ricca di eventi, processioni, manifestazioni durante il Venerdì Santo che tra i giorni della Settimana Santa è di sicuro il più sentito. A Riesi il Venerdì Santo è innanzitutto devozione profonda verso l’Addolorata.
L’Addolorata, che rappresenta nel suo essere madre che cerca il figlio perso, la madre riesina, la moglie riesina che cerca il figlio o il marito che non fa più rientro a casa dalla miniera. Al passaggio dell’Addolorata tutte le madri, specialmente le anziane, che magari hanno visto i figli emigrare per trovare fortuna verso porti migliori, scoppiano in un pianto quasi coperto dal fumo delle “maschiate” e dalle note delle marce funebri.
Il Venerdì Santo a Riesi inizia alle 04.30 del mattino, quando la città viene svegliata dai colpi di cannone che tuonano nel cielo.
Alle 05.00 con le note della “Dieci”, il Comitato dei festeggiamenti e la banda musicale dalla piazza muovono verso la Chiesa del Crocifisso per iniziare la processione.

Dopo una breve riflessione da parte del parroco, al suono del “Pianto della Mamma”, l’Addolorata esce accompagnata da S. Giovanni, per percorrere la maggior parte delle strade della città, alla ricerca del figlio perduto.
Si inizia dal quartiere più antico di Riesi, il Canale, che fu il nucleo primordiale della città; qui la banda esegue “La lacrima” mentre all’Addolorata viene rivolta una Poesia, recitata da un poeta locale, che funge da profezia per quello che accadrà durante la giornata; una seconda Poesia, di recente composizione è stata inserita, sempre durante la processione, in un altro momento.
Tutta la mattina scorre così, al suono delle “maschiate”, offerte dalla popolazione, che hanno un doppio significato: allontanano gli spiriti col fumo e con il rumore e annunciano il passaggio dell’Addolorata che ne purifica la zona.
Alle 12.30 l’Addolorata e S. Giovanni rientrano in Chiesa.
Alle 14.00 comincia il rito, forse più importante e più atteso del Venerdì Santo.

Dalla Chiesa del Crocifisso, Gesù portante la Croce, l’Addolorata, S. Giovanni e la Veronica vengono portati per fare la Giunta l’incontro tra Gesù e sua madre a “li quattru cantuneri”, l’incrocio tra le strade centrali più importanti di Riesi: via Principe Umberto e corso Vittorio Emanuele.
Al suono degli squilli di tromba e dei rulli di tamburi S. Giovanni corre dal Signore Gesù, poi ritorna dalla Madonna Addolorata, successivamente si mette di lato per far avvenire l’incontro: Gesù Cristo e la Madonna si incontrano al centro dell’incrocio e la Madonna si abbassa e bacia la mano del Signore; un forte applauso ed una fortissima maschiata seguono questo simbolico gesto e la Veronica comincia anch’essa a correre per poi abbassarsi e asciugare il volto di Gesù con il suo fazzoletto.
Al termine della Giunta i simulacri saliranno al Calvario, il quartiere Croce, il più alto della città, e Gesù, spogliato delle vesti, viene messo in croce al grido di “viva la misericordia di Dio”; seguiranno 33 colpi di cannone.
Alle 18.00, dopo la celebrazione in Chiesa, l’Urna che conterrà il corpo di Cristo Morto viene portata a spalla dalla Chiesa del Crocifisso al Calvario, scortata da due Carabinieri in alta uniforme.

Quando l’Urna arriva al Calvario, viene messo in scena il dramma sacro “la Scinnenza” che vede protagonisti Maria, Maria Maddalena, S.Giovanni e Giuseppe di Arimatea che, dolcemente, schiodano Cristo dalla croce e con un lenzuolo lo depongono, insieme al Comitato, all’interno dell’Urna.
Da qui in poi, per percorrere poco più di un kilometro, verranno impiegate circa tre ore. L’Urna si muove facendo tre passi in avanti e due passi indietro, come vuole la tradizione, e quando dal Calvario, arriva alla scalinata di San Giuseppe, si ferma per circa 10-15 minuti, in questa pausa, la banda musicale, esegue la marcia cantata “Lodi a Cristo” chiamata anche “Ah si! Versate lacrime”.
Al termine della pausa, l’Urna seguita sempre dall’Addolorata, S. Giovanni e la Veronica si recherà in Basilica, per un momento di preghiera.
All’uscita, nella piazza antistante la Basilica, una grande quantità di fuochi, di “maschiate” e di giochi di pirotecnici viene accesa. Dopo il momento dei fuochi, i simulacri si muovono dalla Piazza centrale alla Chiesa del Crocifisso dove a mezzanotte rientreranno.

- Testo a cura di Vincenzo Scibetta. 
- Foto a cura di Riccardo Gambino.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento all' amico Vincenzo Scibetta per avermi fornito il materiale documentario occorrente a realizzare questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Riesi.