VENERDI' SANTO - Passione di Gesù Cristo

Il Venerdì Santo è l'orgoglio del popolo riesino. Dalle prime luci dell'alba fino alla mezzanotte, ininterrottamente, nell'inquietante atmosfera dei penetranti botti delle "castagnole" e delle tristissime note della banda musicale, ogni abitante rivive in un crescendo di indescrivibile emozione il giorno più tragico della passione di Gesù Cristo.
- Alle ore 5.00 ventuno assordanti colpi di "cannone" svegliano tutto il paese.
- Alle ore 5.30, preceduti da una potentissima "maschiata", escono dalla Chiesa del Crocifisso l'Addolorata e S. Giovanni.

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- Intorno le ore 6.00 dall'alto di un balcone, nella zona più antica del paese, il Canale, qualcuno recita una poesia alla Santa Madre che suo figlio è stato condannato.



Inizia così la disperata ricerca in tutte le vie, le strade del paese, la divina presenza viene segnalata dallo scoppio continuo di "castagnole".
- Alle ore 15.00, nei quattro canti più importanti di Riesi, i "Quattru Cantunera" (l'incrocio tra corso Principe Umberto e corso Vittorio Emanuele) avviene il doloroso incontro.
Preceduto dal drammatico suono del tamburo e della tromba, San Giovanni corre verso Gesù con la croce e ritorna dall'Addolorata.


Dopo un ulteriore lancinante squillo di tromba avviene la "Giunta", la Madonna bacia la mano del Cristo.


 Il fragore degli applausi si unisce all'incontro tra la Veronica, che asciuga il volto del Cristo e ad uno scoppio della "maschiata".


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Dopo la misericordiosa azione della Veronica si prosegue verso il Calvario.

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- Alle ore 16.00, sotto la struggente musica della "lacrima", Gesù viene crocifisso: molti fedeli rompono in un incontenibile pianto.


 


- Alle ore 19.00, accompagnata dalle autorità locali, l'Urna va a raccogliere le sacre spoglie.


- Alle ore 20.30 avviene la "scinnenza" - deposizione; lungo il tragitto "I Santa Cruci", gruppo locale di cantori, intonano tristissime nenie funebri.


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Una fiaccolata rende più solenne questo momento. Lo scarso chilometro che separa il Calvario dalla Matrice, viene percorso in non meno di tre ore. Al caratteristico segnale della "truccola" (due pezzi di legno che si urtano uno sull'altro) i portatori dei simulacri muovono tre passi avanti e due indietro, al patetico ritmo della malinconica musica.
 

Verso la mezzanotte prima che la sacra Urna e i simulacri rientrano nella chiesa del SS. Crocifisso, nella piazza principale antistante la Basilica-Santuario Maria SS. della Catena, un gioco pirotecnico, simbolo del consumarsi del tempo e di Cristo che non è solamente morto ma che risorge, conclude la serata.

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- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto a cura di Riccardo Gambino ed altri Autori.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento all' amico Vincenzo Scibetta per avermi fornito il materiale documentario occorrente a realizzare questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Riesi.